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Il progetto MUSABA redatto da Nik Spatari rappresenta un unicum inscindibile con il recupero dell’area monumentale storica, di cui esso costituisce un momento esemplare di inserimento all’interno del concetto culturale di attualità, che non separa artificiosamente il presente dal passato, ma ne vuole interpretare il senso profondo, che va verso la vita, come migliore condizione per la conservazione dei reperti storici
Nik Spatari come storico, come artista e come inventore di architetture, ha ridestato le vecchie pietre all’interno di un complesso museale destinato ad essere una delle emergenze dell’alta cultura legata all’arte, capace di integrare in una visione internazionale una regione come la Calabria, legando e distinguendo i lasciti di una civiltà millenaria con il farsi dei nuovi linguaggi dell’era tecnologica e della virtualità.
L’Italia, dicono Nik e Hiske, è uno straordinario giacimento di cultura, di capacità, di conoscenze. Nessun altro paese al mondo può vantare tanto. E la Calabria non si discosta dal resto d’Italia”. Anche nel paese più piccolo si nasconde un grande patrimonio artistico. Non sono il mare e il sole la più grande ricchezza della Calabria. Esiste un entroterra, geografico e  culturale, che è pieno di sorprese, che unisce il locale e il globale, il contemporaneo e l’arcaico, il passato e il futuro.
NIK SPATARI SEMPRE IN CAMMINO… 
Nik Spatari: pittura-scultura-architettura
Personaggio fuori dagli schemi, Spatari progetta usando gli archetipi, “perché uno spazio è perfetto, e comunica piacere, solo quando è disegnato a partire da forme semplici, ancestrali”.
“Nel corso degli anni – dice Spatari – sono diventato un uomo. Ho viaggiato attraverso i continenti. Ma ho un solo legame profondo: con il Mediterraneo. Appartengo al Mediterraneo fortemente. Il Mediterraneo, re delle forme e della luce. E, nel Mediterraneo, la Calabria, luce decisiva e paesaggio imperativo”.

 

L’ARCHITETTURA 
Spatari manifesta un forte interesse per le forme dell’architettura tradizionale di tutti i tempi ed è maestro in una operazione di sintesi che è soprattutto raccolta di fonti e rapporto con la storia.

 

Le opere spatariane sono caratterizzate da una forte espressività scultorea che ricorre a forme e ad associazioni antiche e primitive in un vocabolario che mescola l’astrazione simbolica con la realtà e il paesaggio. Rileggere il presente attraverso una rivisitazione dell’antico, per trarre ispirazione per disegni, colori e forme non più di carattere puramente ornamentale.
Disegnare, segnare profili, o delineare superfici, riconoscere volumi, spazi, è in primo luogo guardare, essere capaci di osservare, di scoprire; da qui il fenomeno intuitivo può prodursi. Si inventa e si crea!
Sintesi, dunque, del costruito ma anche della processualità compositiva.
La parte scultorea denota uno straordinario sentimento dello spazio ed una giusta interpretazione di immense possibilità spaziali.
L’architettura plasmata come e vera e propria scultura. Ogni elemento architettonico, sebbene non perda mai la sua funzione, è una scultura ricca di espressività, secondo l’estetica che fu quella dell’arte arcaica delle grandi civiltà.

 

La ricerca delle forme sotto la luce 
Dominare lo spazio e la proporzione in tutte le cose: questa è la vera intenzione di Spatari nella sua ricerca plastica L’architettura. la scultura, la pittura, il mosaico, sono specificamente dipendenti dallo spazio, legati alla necessità di gestirlo, ciascuna con i metodi appropriati.
La chiave dell’emozione estetica è una funzione spaziale.
Nella continuità dell’esperienza spatariana, all’interno delle diverse manifestazioni artistiche, i suoi quadri, le sue sculture e le sue architetture non costituiscono distinti sviluppi espressivi, ma segnano le tappe della formazione di una sola personalità creatrice.
L’artista è essenzialmente un plastico: la dimensione plastica è ciò che si eleva nello spazio, dalla modanatura si riconoscono le virtù plastiche. L’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce. All’interno di questa continuità con la tradizione e lo studio del passato, deve essere collocata la rilettura moderna della funzione e del significato del MUSABAcome luogo caratterizzato da un’estetica viva e feconda per il futuro dell’arte.
Costruzione di spazi attraverso volumi puri, ed in particolare, volumi colorati poiché, evidentemente, il colore ha assunto nuovi significati dal punto di vista spaziale.
Spatari non concepisce una banale e semplicistica subordinazione della pittura all’architettura; non concepisce, cioè, una tela o una scultura in funzione di un insieme architettonico o nell’ottica di un ruolo meramente decorativo.
Ogni opera è complementare a un’altra, che può apparire lontana dalla prima, ma, per mezzo di un’analogia, di un’associazione o di un contrasto, si risale e ci si riaccosta a tutte le altre opere spatariane, in un unicum scomponibile e ricomponibile, profondamente coerente al suo interno.
Le opere architettoniche e musive della maturità possono essere comprese appieno soltanto dopo averle inserite nell’ambito di questa ricerca complessa. Un limpido emergere dei simboli, un commovente rapporto con il luogo naturale e la storia.