Conosce Picassso e Max Ernst, quest’ultimo lo introdurrà alla tecnica delle “fratture terrestri”. Intanto realizza mosaici in vetro, sculture, murales, affreschi. Dal primissimo figurativo attraverso il Prismatismo per tendere verso il Dinamismo informale con il quale afferma il primato della soggettività interpretativa dell’Artista sulla mera rappresentazione del Reale.
Torna in Italia, a Milano e nel quartiere Brera apre una galleria con la sua compagna, Hiske Maas, giovanissima artista olandese che sarà la sua musa negli anni a seguire. La tecnica del “frottage” ricevuta da Ernst trova compimento nel suo periodo milanese del “Dinamismo compositivo e totemico”. Incontra Montale, Carlo Levi, Guttuso. Nonostante il successo continua a sperimentare.