NIK SPATARI
ARTI VISIVE

IL PERCORSO
ARTISTICO

Nik Spatari nasce a Mammola nel 1929. E’ un’artista con una formazione varia e poco convenzionale, ha lavorato su molti tipi di supporto pittorico, con le tecniche più diverse.
Da piccolissimo dimostra uno straordinario talento per il disegno e la pittura, ma perde progressivamente l’uso della parola e dell’udito, tanto da compromettere il poter frequentare le scuole. Così impara a concentrarsi quasi esclusivamente su forme visuali ed espressione autodidattica autodidattica.
E’ un instancabile autodidatta, un ragazzino che dipinge sui muri delle case distrutte dalle bombe della guerra mondiale usando una miscela rudimentale di pigmenti e tuorlo d’uovo. Il padre, maresciallo nell’arma dei carabinieri, comprende il talento del figlio e lo asseconda.

Durante le sue uscite per i paesi e tra le balze impervie aspromontane, Roccaforte, Roghudi, Africo Vecchio, Bova, Majerà, San Luca (il paese di Corrado Alvaro), Polsi, Grotteria, dove la gente vive isolata e lontana dal mondo e dove, nel periodo immediatamente successivo alla fine della guerra, in e dove, un clima di conflitto sociale si arriva a scontri, sul terreno restano anche i morti; il figlio lo segue armato di pennelli e colori. Dietro di sé lascia murales pieni di vita, lampi di ottimismo in contrade intristite da guerra e povertà.
A sette anni vince il primo premio di disegno del Corriere dei Piccoli, a undici il primo premio al Concorso Internazionale “Alleanza d’Acciaio”. Fa le prime esperienze con la pittura a olio su faesite e compensato.

OPERE GIOVANILI
1943 – 1956

ESPRESSIONISMO
CONTEMPORANEO

Le tele e le tavolette all’olio esprimono impressioni ed emozioni maturate seguendo il padre per i paesi dell’Aspromonte. Della gente aspromontana ritrae i momenti più intimi di vita e di lavoro e la partecipazione ai rituali collettivi, tradizionali e di new entry.

La guerra è appena finita e i segni della disfatta sono ancora vivi. Nel campo pittorico si impongono, in ambito nazionale, Carrà, Mafai, Pirandello, Rosai, che Nik nel tempo conoscerà personalmente.

“Toelette” – olio su faesite – 25 x 22 cm

“La Vara di Reggio Calabria” – olio su tavola – 53 x 44 cm

DINAMISMO CONCETTUALE
E IMMAGINARIO

Dopo la peregrinazione aspromontana, gli spostamenti a seguito del padre avvengono tra i paesi della costa jonica e principalmente nel reggino. La sua attenzione è colpita soprattutto da scene drammatiche di vita quotidiana che egli traspone in una dimensione che si sostanzia di sogno e di misticismo.
Si lega a Michelangelo, Masaccio, Antonello da Messina e acquisisce dimestichezza con Kokoschka e Munch.

“Adamo ed Eva” olio su tavola – 18 x 23 cm

“Un sogno” – olio su faesite – 35 x 45 cm

“Ines” – olio su tela – 52×72 cm

“Autoritratto” – olio su tela – 32,5 x 47,5 cm

“Autoritratto II”
olio su compensato – 31 x 43,5 cm

“Autoritratto con quadro”
olio su faesite – 48 x 57 cm

“Autoritratto con scheletro”
olio su tavola 75 x 105 cm

“Natura morta con Modi III” – olio su tela – 48 x 37,5 cm

“Rivolta di Ungheria – Orfana” – olio su tela – 70 x 100 cm

L’EUROPA 1957-1965

Jean Cocteau visita una personale di Spatari, viene attratto irresistibilmente da una delle opere, la stacca dalla parete e la porta via, lasciando al posto del quadro un biglietto di ringraziamento firmato. E’ l’inizio di un’amicizia e del successo.

“Homme a la barque” – olio su tela – 70 x 100 cm

“Donna e cervi” – olio su tela – 62 x 115 cm

Renato Guttuso si congratula con Nik alla Biennale di Palermo nel 1963.

“Nudo con capra” – olio su tela – 50 x 45 cm

“Ritratto di Hiske conchiglia rosso nero”
Smalto su carta – su tavolo – 70 x 99 cm

“Pescatori blu”
smalto su tela – 52 x 52 cm

“Extraterrestre II”
nitro su tela – 223 x 264 cm

RITORNO ALLE ORIGINI
1969-2021

Dopo la cena di Leonardo Da Vinci e Andy Warhol, Nik Spatari, dietro giochi di geometrie qualificative, nel medesimo istante in cui Gesu’ pronuncia il fatidico “uno di voi mi tradirà”, designa negli svariati schemi somatici degli apostoli sensazioni di sorpresa, paura, sgomento, furore. Nell’ultimo riquadro in basso a destra, Giuda il reo responsabile rimane impassibile.

Cattedrale di Gerace
nitro su carta su tavola – 51×80 cm

“San Giorgio di Mitilene con sole rosso”
nitro su tela – 250 x 180 cm

Nik insieme a Vittorio Sgarbi,
Direttore Artistico della Biennale di Venezia 2011

“Ultima Cena”
nitro su carta su tavola – 320×320 cm

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